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AGILE: Il successo di un progetto è la collaborazione con il cliente

Un approccio diverso per arrivare alla soddisfazione

AGILE: Il successo di un progetto è la collaborazione con il cliente

Un’opportunità di lavoro nasce sempre dall’incontro di un bisogno e una soluzione. Nel caso di un progetto, da un’aspettativa e la creazione di un prodotto che la soddisfi.

 

Quello che ci aspetteremmo è che il cliente, colui che “ha il bisogno", sappia identificare gli elementi che caratterizzano il prodotto/bisogno che si aspetta di soddisfare ed il fornitore, colui che ha la competenza per realizzare il prodotto, abbia le risorse per poterlo fare. Tuttavia, nel mondo reale, questo non è il presupposto della maggior parte dei progetti IT.

La stragrande maggioranza dei progetti che vengono realizzati in ambito informatico, infatti, spesso sfociano in un fallimento del prodotto, o ancor peggio del progetto, poiché in un dato contesto le cattive abitudini di entrambe le parti portano ad un contrasto dal quale nessuno può uscirne vincitore.

 

Ecco alcune “cattive abitudini” riscontrabili nel settore IT:

 

Del fornitore:

 

1. Dare per scontato che il cliente sia in grado di comprendere "tecnicismi" che non lo competono
2. Fornire stime di tempi di realizzazione non realistiche
3. Valutare la complessità del progetto in funzione del prezzo proposto al cliente
4. Non verificare la fattibilità delle richieste
5. Creare un’aspettativa di risultato del prodotto non realmente sostenibile
6. Offrire una soluzione "raffazzonata" per far fronte ad un cambiamento
7. Non pretendere una condizione di lavoro idonea allo sviluppo del progetto
8. Non definire ad inizio progetto i criteri di valutazione e soddisfazione del cliente

 

Del cliente:

 

1. Non fornire tutte le informazioni funzionali al progetto in modo chiaro e trasparente
2. Mettere in discussione l’effettivo impegno per realizzare la soluzione
3. Supporre di conoscere aspetti tecnici e di sapere come poterli affrontare senza averne reale competenza
4. Modificare i criteri di valutazione del progetto in corso d’opera
5. Esitare nel fornire le risorse e i fondi necessari per la realizzazione del progetto
6. Identificare il progetto con il prodotto
7. Incrementare le richieste senza creare le condizioni di lavoro per poterle supportare
8. Creare pressioni sulle tempistiche anticipando le scadenze

 

Su ognuna di queste abitudini ci sarebbe molto da dire, ma la realtà dei fatti ci dice che l’elemento su cui tutte si fondano è un coinvolgimento troppo allentato tra il cliente ed il fornitore. 
 

Se il progetto fosse condiviso tra entrambe le parti con trasparenza e completezza di informazione, il tutto funzionerebbe meglio: il cliente non cercherebbe di usare la leva economica creando una condizione di lavoro non sostenibile nella quale nessun progetto può svilupparsi correttamente ed il fornitore non celerebbe eventuali imprecisioni del proprio operato. 
Lavorare bene è possibile, ma solo se l'ottica è quella di una collaborazione di entrambe le parti.

 

Seguendo gli anglosassoni, possiamo chiamarla "logica win-win": in uno scenario di negoziazione, ma anche di gestione di progetto, chi vuole portare a casa qualcosa "per sé" deve offrire all'altra parte la possibilità di avere a sua volta un vantaggio pari. In altre parole, molto più prosaicamente, vale la vecchia e sempre efficace regola "chi più spende, meno spende".
Nessuna delle parti coinvolte può pretendere di avere successo a discapito dell'altro, qualsiasi cosa questo voglia dire: richieste assurde di riduzione costi, pretese di allungamento tempistiche senza senso, ritardo estremo dei pagamenti, offerte commerciali oltre il limite consentito e così via.
Quello che a prima vista può sembrare una concessione all'altro si rivela, a lungo termine, una chiave vincente che ben dispone e mette in condizioni di lavorare correttamente tutti i soggetti coinvolti nel progetto, fornitori o clienti che siano.

 

Alla luce di questo, possiamo affermare che i presupposti giusti attraverso cui si può sviluppare un progetto di successo devono essere condivisi da entrambe le parti, e possono così risultare:

 

1. Il lavoro è un impegno e come tale deve essere riconosciuto e gratificato
2. Tutti possono commettere degli errori
3. Qualsiasi attività nasconde degli imprevisti che devono essere risolti insieme, nell’ottica di reciproco vantaggio
4. Il progetto, il prodotto e le persone che hanno operato per realizzarlo sono cose diverse
5. L’imposizione di una delle due parti non porta mai ad un risultato vantaggioso
6. La coerenza e la trasparenza sono gli unici elementi da cui non si può mai prescindere
7. Il cambiamento è lecito, se viene rispettata la prima regola

 

Viene spesso da domandarsi: se tutti i miei clienti avessero la maturità sufficiente per poter condividere questi presupposti, quanto sarebbe più efficiente il lavoro e quanto saremmo più soddisfatti di poter sviluppare soluzioni nuove?
 

Abbiamo avuto la fortuna di trovare risposta a questa domanda con un nostro cliente che ha deciso di fidarsi di questi principi e di seguire tali presupposti come regole di gestione della collaborazione, pretendendo correttamente che l'impegno fosse reciproco.

Possiamo affermare che è stato uno dei progetti più belli e con i risultati più incredibili che Neosidea sia stata finora in grado di realizzare. 
In soli 7 giorni siamo stati in grado di fornire un’App di interfaccia verso strumenti biomedicali, dedicata ai medici sportivi, per l’assistenza in telemedicina degli atleti direttamente sul campo di gioco.

 

Il successo di quel progetto e la profonda soddisfazione di entrambe le parti coinvolte sono sicuramente dovuti alla “collaborazione del cliente rispetto alla negoziazione contrattuale”, principio che tra l’altro è uno dei quattro valori dell’approccio AGILE.