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Quando la firma è davvero importante

Una firma a prova di legge

Quando la firma è davvero importante

Cominciamo oggi un viaggio interessante nella realtà della grafometria e della firma grafometrica.

Il primo contatto con la grafometria è nato dalla necessità di avere un ulteriore metodo univoco di valutazione di persone sottoposte ad indagini da parte della pubblica sicurezza. 
Più specificamente, in tal senso la grafometria è il metodo di “valutazione delle caratteristiche della  personalità”, basato sulla misurazione ed elaborazione statistica dei segni grafici rilevati nella scrittura di tali individui. Negli anni lo studio della grafometria si è evoluto al punto di poter riconoscere mediante la valutazione di tratti biometrici, mediante confronto, l’autenticità di una firma apposta con conseguente validazione di un documento autografo. 


I principi della grafometria, in ambiti molto meno “restrittivi”, vengono applicati nella disciplina della firma grafometrica, una modalità di firma elettronica applicata con un gesto naturale identico alla firma autografa su carta, acquisita però mediante un dispositivo elettronico in grado di ottenere dinamicamente il movimento di uno stilo su una superficie sensibile: nulla di più che una sorta di emulazione della penna sulla carta.

 

 

Ma cosa leggo dalla mia firma?

Le caratteristiche della firma che vengono acquisite da questo dispositivo sono molteplici, e servono a garantire l’autenticità della firma apposta, a confronto con uno “specimen” (un modello di firma univoca) precedentemente depositato. Di seguito, alcune di esse:
   -    la velocità di scrittura
   -    la pressione esercitata
   -    la frequenza di sollevamento della penna dalla superficie
   -    l’angolo di inclinazione
   -    il movimento della penna in volo
   -    l’accelerazione dei movimenti della mano, etc…

 

 

A cosa serve la firma grafometrica?


Possiamo evidenziare due linee principali di applicazione per la firma grafometrica:
   

    -    come metodo di autenticazione: in questo caso, i dati raccolti con la firma acquisita vengono confrontati con i campioni (firme dello stesso soggetto) raccolti in precedenza. In caso di corrispondenza riconosciuta dal sistema, le funzioni collegate al riconoscimento stesso vengono abilitate: pagamenti, ad esempio, o disposizioni bancarie. E’ un’esclusivo utilizzo di autenticazione, nel senso che la firma verrà (automaticamente) comparata, ma non potrà sostituire in tutto e per tutto un precedente deposito di tali campioni, annullando in qualche modo la comodità della “firma elettronica avanzata grafometrica”


-    come “Firma Elettronica Avanzata Grafometrica” – in questo caso, i dati della firma acquisita sono associati univocamente al documento (in genere PDF) che si sta sottoscrivendo con la firma stessa, e vengono cifrati per renderli inaccessibili per un utilizzo con altri documenti. Vengono quindi inseriti in un normale campo di firma elettronica che ne protegge l'integrità. In caso di disconoscimento, la firma associata al documento sarà verificabile da parte di un grafologo che la esamina esattamente come nel caso cartaceo.

 

Questa seconda modalità è quella che a noi interessa di più, e che trova maggiore applicazione, anche grazie all’attenzione dedicata alla sua disciplina da parte del Governo, nel DPCN 22 febbraio 2013.
Infatti, grazie al valore legale conferito alla firma elettronica avanzata grafometrica, questa permette di estendere la dematerializzazione (l’utilizzo di documenti in formato esclusivamente elettronico, a completa sostituzione della forma cartacea), anche nei casi in cui sia richiesta una firma ad un comune cittadino, non provvisto di strumenti per la firma digitale. Comodo, no?
Qualche campo di applicazione: contratti bancari, ad esempio, o quelli assicurativi e finanziari. E ancora il credito al consumo, la conclusione di ordini e consegne tramite tablet oppure i documenti clinici che necessitano di consenso informato. Sono interessanti davvero gli orizzonti che si aprono per aziende ed attività di tutte le dimensioni, immaginate di non dover più produrre documenti cartacei neppure per consentirne la firma…

 

Ma di queste applicazioni, del loro potenziale e dell’utilità della dematerializzazione, così come degli strumenti necessari all’applicazione, ne parleremo nel prossimo articolo.