App HTML5, App native o App ibride?
I tre metodi per generare un'App a confronto
Tutti, oggigiorno, usano abitualmente o almeno hanno sentito parlare di APP.
Ma come è generata una App?
E soprattutto, come si sceglie in quale modo svilupparla?
Una App è un software rivolto a dispositivi di tipo mobile (smartphone o tablet), caratterizzato da una struttura semplificata che implica tre caratteristiche fondamentali: leggerezza, essenzialità, velocità.
Le app si suddividono in app native, web app oppure app ibride: vediamone innanzitutto le distinzioni.
App NATIVA
Si tratta di una serie di istruzioni informatiche che si installa e si utilizza interamente sul proprio dispositivo mobile; quello che le caratterizza è che sono create espressamente per uno specifico sistema operativo. Ogni piattaforma avrà perciò un proprio linguaggio come ad es. Java per Android, .NET per Microsoft ecc.
Questo garantisce un'interazione diretta permettendo prestazioni ed usabilità ottimali.
WEB App
E' una sorta di collegamento verso un applicativo remoto, scritto in HTML5, ovvero un linguaggio comune a tutte le piattaforme, che si appoggia ad altre tecnologie tipiche del web e solitamente è fruibile attraverso un browser.
In questo caso non incidono in alcun modo le capacità del dispositivo, sia di memoria sia di elaborazione dati dello stesso, per funzionare è richiesto però il costante accesso alla rete: le prestazioni dipenderanno quindi dalla connessione.
App IBRIDE
L'intuizione è stata quella di associare tecnologie di sviluppo nativo con soluzioni web, una specie di anello mancante tra le due tipologie di APP precedenti. Sono applicazioni scritte parzialmente in linguaggio nativo (per la parte di “contenitore” che si rapporta più facilmente con il sistema operativo) e parzialmente in HTML5 (per la parte “core” che consente un aggiornamento in tempo reale e la gestione di interfacce in modo più semplice, consentendo di essere multi-piattaforma)
Il linguaggio HTML5 è stato davvero una considerevole innovazione ma è importante rendersi conto dei pro e dei contro di ognuno dei codici (di fatto le ambivalenze hanno portato ad un processo di adozione dell’HTML5 più lento rispetto alle aspettative di qualche tempo fa).
Sicuramente sviluppare le applicazioni utilizzando il linguaggio HTML5, rendendole "cross-platform", implica risparmio di tempo e costi.
Il codice nativo permette invece la migliore user experience all’utente, con la massima fluidità e celerità di interazione e con la massima performance in termini di sfruttamento del processore.
D’altra parte, lo sviluppo di App native prevede una dispersione delle risorse in base al numero di piattaforme su cui si vuole arrivare, mentre l’HTLM5 essendo trasversale, si propone con una divulgazione svincolata dagli App Store.
Come fare quindi a sapere quale tipologia di APP è migliore per la propria esigenza?
Come spesso accade non esiste una soluzione definitiva ed unica.
Da un lato maggiore espressività e garanzia di massima performance e user experience.
Dall’altra, il futuro del linguaggio HTML5 che si concentrerà anch'esso per forza verso l'interazione con l'utente e alla minimizzazione delle carenze attuali in modo da fare emergere il proprio vantaggio economico con la stessa qualità.
Se si è “creatori di App”, è sicuramente imprescindibile lo studio del target a cui ci si rivolge e i requisiti a cu si vuole puntare.
Nel mezzo, le potenzialità sicuramente interessanti e da studiare nel tempo delle soluzioni ibride.