Il processo terapeutico è interamente digitalizzato!
Il processo terapeutico è interamente digitalizzato!
Mindlenses Professional è un progetto estremamente innovativo che, creando un’efficace sinergia tra tecnologia e neuroscienze, rende l’intero processo terapeutico di recupero dei disturbi cognitivi meno dispendioso e più proficuo.
La sua realizzazione ha richiesto un impegno costante del team Neosidea, il quale ha lavorato a stretto contatto con la start up Restorative Neurotechnologies srl in un processo di collective ownership che ha spesso portato ad uno sviluppo del software “a quattro mani”.
Tutto è partito da un’intuizione, avuta da Massimiliano Oliveri (neuroscienziato specializzato ad Harvard, oggi professore ordinario di Neuroscienze Cognitive presso l’Università degli Studi di Palermo) in un contesto che non poteva essere più fertile, quello accademico.
L’idea, germogliata in seguito ad una lunga fase di ricerche scientifiche condotte all’interno del Laboratorio di Neuroscienze Cognitive dell’Università, era semplice ma non banale: sviluppare uno strumento tecnologico che accelerasse il processo di riabilitazione dei pazienti con disturbi cognitivi conseguenti a patologie neurologiche come l’ictus.
Attorno a quello che all’inizio era semplicemente l’ambizioso proposito di un professore universitario, nacque ben presto Restorative Neurotechnologies srl, una start up innovativa fondata a Palermo che trasformò l’idea in un progetto reale.
Il team si impegnò fin da subito nell’identificazione di uno strumento che da una parte avesse lo scopo di rendere accessibili le scoperte scientifiche ottenute in laboratorio e dall’altra fosse di supporto alla terapia riabilitativa stessa rispettandone le caratteristiche.
Non doveva quindi trattarsi di un prodotto a vasta scala, ma esclusivamente dedicato ad un pubblico professionale di psicologi, psichiatri, logopedisti, neurologi e strutture sanitarie come ospedali e cliniche.
I dati che si aveva l’esigenza di raccogliere e gestire, inoltre, erano dati sensibili, cioè informazioni che devono essere maneggiate con molta attenzione perché riservate esclusivamente a fini strettamente medici e solo all’uso da parte di operatori qualificati.
Un altro ambizioso obiettivo del Professore Oliveri e del suo team, composto per la maggior parte da professionisti siciliani, era quello di riuscire ad ottenere la certificazione ministeriale che avrebbe classificato il prodotto da loro immaginato come dispositivo medico di classe I e l’avrebbe reso idoneo ad essere adottato in ospedali e centri medici.
Da questa insolita quanto affascinate sfida, che ha visto un gruppo di ricercatori universitari immettere sul mercato il proprio expertise al fine di trasformare gli esiti della ricerca scientifica in prodotti commerciali innovativi, è nato Mindlenses Professional: l’unico prodotto in commercio ad offrire un dispositivo indossabile per la neuromodulazione non invasiva dell’attività cerebrale (occhiali con lenti prismatiche in grado di creare una distorsione visuo-percettiva), un software per la stimolazione cognitiva e una piattaforma per la gestione dei pazienti.
Neosidea ha affiancato lo sviluppatore software interno a Restorative Neurotechnologies srl proprio nella creazione di questi ultimi due strumenti.
A seguito di un intenso lavoro che si è avvalso di una metodologia ibrida con il mondo dell’agile chiamata collective ownership e che ha visto Neosidea collaborare a stretto contatto con il cliente, si è infatti riusciti a realizzare un sistema di backoffice in grado di dialogare con un’App su tablet e la sua interfaccia di utilizzo, che doveva rispettare standard di usabilità particolarmente attenti dato il target degli utenti individuato per il prodotto.
Il funzionamento di Mindlenses Professional è semplice e intuitivo perché l’interazione con il software è guidata passo passo e segue dei protocolli riabilitativi ben specifici.
Tutto ruota intorno a tre fasi: la diagnostica, con la quale si può andare a valutare quale area cognitiva è stata danneggiata, l’adattamento prismatico, fase in cui vengono utilizzati gli occhiali, e i giochi neuropsicologici digitalizzati.
Quando si è soggetti ad una patologia neurologica come ictus, disturbi del neurosviluppo o demenze di vario genere, alcune aree cerebrali risultano compromesse e certe azioni che prima erano banali e quotidiane come prendere un oggetto o ricordare eventi recenti diventano estremamente difficili da compiere (se non addirittura impossibili).
Nasce quindi l’esigenza di educare altre aree cerebrali a svolgere le funzioni che prima erano riservate a quelle ora danneggiate e di “riaddestrare” il proprio cervello scardinando le dinamiche precedenti.
Con Mindlenses Professional questo si svolge con estrema semplicità.
Una volta individuata quale area cerebrale è stata compromessa grazie all’attività di diagnostica che prevede test neuropsicologici digitalizzati, si passa con l’adattamento prismatico all’attivazione dell’emisfero cerebrale in cui si trova l’area su cui vogliamo concentrarci.
Inducendo con le lenti prismatiche una deviazione di 20° dell’angolo visivo, la plasticità cerebrale aumenta e il paziente recupera con più facilità essendo stimolato contemporaneamente attraverso una forma di addestramento che viene somministrata per mezzo di giochi basati su stimoli visivi.
Questa modalità, che prende il nome di gamification e prevede l'utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti esterni ai giochi (in questo caso un contesto clinico), appare molto efficace: l’utilizzo combinato degli occhiali con lenti prismatiche e dei software di serious games, creati ad hoc sulla base di principi neuropsicologici, permette effettivamente di recuperare o potenziare specifiche funzioni cognitive.
Inoltre, tramite l’interazione con Mindlenses Professional vengono raccolti dati che sono di ausilio agli specialisti per stabilire lo stato di gravità o di recupero del paziente al fine di creare piani di valutazione e di riabilitazione personalizzati.
La realizzazione di questo progetto è stata una vera e propria sfida continua, in cui le difficoltà sono state di varia natura: dal contesto sperimentale in cui ha preso le mosse e si è sviluppato Mindlenses Professional, che ha portato a difficoltà tecniche dovute alla continua evoluzione durante tutto il processo di incubazione del software, alla necessità di una gestione attenta dei dati sensibili, fino ai difficili step per ottenere la certificazione ministeriale come dispositivo medico di classe I, per cui erano richiesti standard davvero stringenti che andavano al di là del mero funzionamento.
Nonostante le difficoltà affrontate, tuttavia, si può dire che questa sfida è stata vinta. Mindlenses Professional è già in commercio e si configura come un progetto completamente innovativo, che grazie al suo software professionale completo ed intuitivo consente di gestire le informazioni cliniche ed anagrafiche di ogni paziente, di creare piani di valutazione e di riabilitazione personalizzati e di monitorare l’efficacia della terapia attraverso un sistema di report.
Il prodotto, inoltre, utilizzato già da moltissimi specialisti, ha finalmente ottenuto il certificato del Ministero della Salute come dispositivo medico di classe I e rappresenta l’esempio virtuoso di una commistione improbabile quanto vincente tra neuroscienze e tecnologia. È infatti uno dei primi casi in cui la digitalizzazione viene usata in un contesto riabilitativo di questo tipo.