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Cinema e tecnologia: un'accoppiata vincente

Una selezione di fim sui robot, l'informatica, la tecnologia e il rapporto uomo-macchina

Cinema e tecnologia: un'accoppiata vincente

L’estate è spesso scandita da diverse tipologie di film festival; nelle calde sere d’agosto ritornano in tv tormentoni anni ’70, classici più o meno cult, film di genere che hanno poco spazio nel palinsesto invernale (per non parlare di quello natalizio, appannaggio dagli anni Ottanta di una decina di titoli riproposti ogni dicembre).
Da bravi informatici, abbiamo voluto proporvi qualche film a tematica tecnologica in cui le macchine svolgono anche il ruolo di antagonisti. Il rapporto tra uomo e macchina e la tematica della creazione scientifica che sfugge al controllo del creatore è un tema che ricorre in tutta la letteratura e in buona parte della produzione cinematografica, a partire dal cinema muto con film come Metropolis di Fritz Lang (1927).


In questi film, le macchine sono strumenti, nemici, compagni, accomunati tutti da un’incredibile evoluzione tecnologica. Scoprite con noi quali film un vero appassionato di tecnologia e informatica non dovrebbe mai perdersi!


War games (1983): David Lightman è un giovane hacker che vuole introdursi nel computer della casa produttrice di giochi Protovision, ma si ritrova per sbaglio su un supercomputer del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America, che si basa sull'esecuzione di giochi strategici per valutare e anticipare possibili risposte a un attacco militare di matrice russa. Senza capire dove si trova realmente, David inizia una partita al gioco Guerra Termonucleare Globale nel ruolo dei sovietici contro lo WORP (War Operation Plan Response). Il programma, però, non riesce a distinguere tra realtà virtuale ed effettiva e i russi finiscono per accorgersene: una guerra nucleare è alle porte a causa di un pc incapace di discernere tra gioco e realtà?

 

Il tagliaerbe (1992): il Professor Angelo decide di sperimentare su Jobe, un giardiniere ritardato del suo quartiere, un siero particolare, che permette aumentare le capacità cerebrali tramite l'uso di droghe ed immersioni nella realtà virtuale. La sua intelligenza cresce esponenzialmente, insieme però alla sua aggressività. L’esperimento è fuori controllo: Jobe è impazzito e in preda a deliri di onnipotenza, che lo spingono a voler controllare la rete a livello globale e governare così il mondo, fino a lasciare andare la propria forma umana per esistere solo all’interno della realtà virtuale. Il laboratorio viene fatto esplodere, ma forse Jobe ha trovato il modo di fuggire. Anche questo film riflette sulle implicazioni della tecnologia e degli effetti che può avere sull’uomo, senza l’influenza di robot umanoidi esterni: a volte non è necessario un super computer maligno, ma a scatenare il terrore bastano un abuso di tecnologia e una mente perversa.

 

Il tredicesimo piano (1999): anche questo film esplora il rapporto tra uomo e macchina nel mondo della realtà virtuale. Il programmatore Hannon Fuller ha creato un mondo virtuale all’interno del quale ha lasciato un indizio sul proprio omicidio. Questo mondo rappresenta Los Angeles alla fine degli anni Trenta, in cui i giocatori possono impersonare come alter ego delle vere e proprie intelligenze artificiali. Cosa succederebbe, però, se non solo le IA scoprissero di essere tali, ma anche i giocatori iniziassero a nutrire dei dubbi sulla propria realtà? In questo film, la tecnologia non è palesemente futuristica e minacciosa come nel caso precedente, ma è una sottile costante del nostro mondo che diamo per scontata, come per scontata diamo la fisicità e la realtà di ciò che ci circonda. Distinguere tra realtà e brandelli di bit diventa sempre più difficile, portando lo spettatore a chiedersi se un giorno non molto lontano potrà esistere una simile minaccia. O se non sia già in atto…

 

Matrix (1999): il programmatore e hacker Neo viene salvato dal suo mondo e portato nel mondo reale da Morpheus e dalla sua nave, il Nabucodonosor. Neo è infatti intrappolato in un mondo fittizio creato dalle macchine che, all’alba del XXI secolo, un numero imprecisato di anni prima, hanno preso il controllo e utilizzano gli umani come fonte di vita per sopravvivere, come se fossero delle vere e proprie batterie. Per evitare che si ribellino, hanno creato una realtà fittizia –Matrix, appunto- in cui gli esseri umani credono di vivere una vita normale alla fine del 1999. Solo l’Eletto potrà salvare il mondo dal dominio delle macchine. Dopo averlo visto, non guarderete più la lavatrice senza un pizzico di sospetto…

 

- Minority report (2002): nel 2054, a Washington non esistono più omicidi: i Precog, tre persone con capacità extrasensoriali, possono vedere gli omicidi prima che accadano e permettere il preventivo arresto per le intenzioni dei colpevoli. Il detective Anderson, però, riesce a scoprire che presto sarà lui il prossimo ad essere arrestato per prevenire un omicidio, anche se non ha la minima idea di chi sia la vittima a lui destinata. Decide quindi di rapire la più dotata dei tre Precog, Agatha, e fuggire per scoprire se la ragazza possa gettare qualche luce sul suo futuro. Anderson è convinto che la visione del presunto omicidio sia una trappola per far sì che Witwer, ispettore federale alla ricerca di falle nel sistema, possa trovare appositamente dei bug nel sistema. Ma forse la versione dei fatti è più complicata…

 

Io, Robot (2004): questo film è stato tratto dall’omonimo racconto di Isaac Asimov, nonostante la trama se ne discosti quasi totalmente. Anche questo è ambientato in un futuro distopico: nel 2035 i robot sono ormai parte della quotidianità della vita cittadina. Ognuno può avere il proprio robot personale alla stregua di un qualsiasi elettrodomestico: può essere utile per avere aiuto in casa o per essere protetto. La U.S. robotics sta per mettere sul mercato una nuova generazione di robot, gli NS-5. L’unico ad essere scettico verso i robot positronici umanoidi è l’agente Del Spooner, interpretato da Will Smith. Quando il professor Alfred Lanning, studioso di robotica e amico di Spooner, muore apparentemente suicida, è proprio Spooner ad indagare. Il suo odio per i robot sembra accecarlo e colpevolizza un NS-5 che però risulta essere diverso dagli altri: Sonny sembra essersi evoluto, ha un nome e sogna addirittura. Le indagini porteranno Spooner, deciso a provare che è stato un robot ad uccidere Lanning, a scoprire che talvolta l’Intelligenza Artificiale potrebbe avere degli sviluppi autonomi perversi anche se, apparentemente, perfettamente logici.

 

- Ex Machina (2015): questo film indaga il rapporto che c’è tra l’uomo e la macchina in relazione al Test di Turing, un criterio stabilito dall’inventore del computer per determinare se una macchina sia in grado di pensare e, conseguentemente, se un computer potrà mai spacciarsi ed essere indistinguibile da un essere umano. Il programmatore Caleb Smith vince una visita di una settimana nella residenza di Nathan Bateman, CEO della compagnia produttrice di software Blue Book. Nathan ha creato un robot umanoide con l’intelligenza Artificiale e l’ha chiamato Ava. Il robot ha già superato un test di Turing piuttosto semplice, e il compito di Caleb è vedere se possa essere davvero indistinguibile da un essere umano, pur sapendo che non è un essere senziente. Ma Ava è affascinante e riesce a sedurre Caleb, convincendolo a programmare la sua fuga da Nathan. In un clima di menzogne, manipolazione e mezze verità, è lecito chiedersi dove possa arrivare l’apprendimento dell’intelligenza da parte delle macchine e fino a cosa possano spingersi per sopravvivere.

 

Film molto diversi che ci fanno ripensare il nostro rapporto con le macchine; chissà se qualcuno di loro si è avvicinato alla versione realistica del nostro futuro?

 

 

 

Photocredits: borderlog.wordpress.com