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First Life: il social di quartiere per creare rete

Un social per la comunità a Torino

First Life: il social di quartiere per creare rete

Come può Torino diventare la seconda città più innovativa d’Europa? Con un’idea che unisca i principali punti forti di Facebook e Google Maps. Dalle aule dell’Università di Torino nasce infatti First Life, definito anche “il social network di quartiere”.
First Life nasce come uno dei progetti finali in gara per il concorso “European capital of innovation Award”, in cui Torino è arrivata seconda, dopo Amsterdam. Secondo Michele Fatibene, funzionario presso l’Assessorato all’innovazione, allo sviluppo e alla sostenibilità ambientale della città, “In Italia, Torino ha lanciato un modello nuovo di sviluppo. La commissione ha riconosciuto come centrale il tema della open innovation. Ovvero di un’amministrazione che ha scelto di accentrare su di sé la responsabilità di facilitare i processi di innovazione nel territorio, non solo accompagnando le imprese finanziariamente ma diventando soggetto attivo.” Il progetto di First Life è stato presentato anche in occasione del festival Supernova a Torino del weekend del 28 maggio, in occasione di un incontro sul crowdfunding civico.
Lo sviluppo di First Life è stato affidato a diversi studiosi dell’Università provenienti dai Dipartimenti di Informatica, Sociologia, Scienze della comunicazione e Architettura, sotto la direzione del Professor Guido Boella, del Dipartimento di Informatica. Il social, che si sviluppa tramite contenuti creati dal basso, permette ai cittadini di agire su una mappa interattiva di Torino per condividere e produrre in cooperazione informazioni e servizi di ogni tipo.
Come si legge sul sito ufficiale, “FirstLife è pensato per valorizzare le attività, le iniziative e i progetti locali degli attori pubblici e privati che animano la vita della nostra città. La dimensione pubblica del cittadino con le sue reti personali, professionali e territoriali è il nostro punto di riferimento”.
First Life permette di monitorare e visualizzare il proprio quartiere attraverso la mappa interattiva. Attraverso la mappa è possibile, per gli utenti, aggiungere luoghi, eventi, notizie sul proprio quartiere di riferimento e quelli in cui sono abituati a muoversi. Ognuno può far sentire la propria voce e rendere gli altri partecipi di bisogni, necessità o idee per la collettività. La rete è attiva e si basa su un concetto di utilità per tutto il quartiere, che crea una potenziale cassa di risonanza per tutte le voci dei singoli e permette a tutti di usufruire di un servizio peer-to-peer. Inoltre, la veridicità e l’attendibilità delle informazioni sono rigidamente controllate. La tipologia di linguaggio e i comandi attivabili sono segmentati secondo la fascia d’istruzione dell’utente di riferimento, e l’accesso al servizio può avvenire sia da smartphone sia connettendosi al pc di casa. Le persone possono inoltre creare gruppi specifici in cui discutere tematiche di interesse locale comune.
La connessione tra utenti avviene esattamente con i classici social network, attraverso un profilo pubblico, accanto a cui è indicato un punteggio legato all’affidabilità delle persone che scelgono di fornire o ricevere informazioni. Le amministrazioni locali possono inoltre utilizzare First Life per monitorare la vita e le necessità dei cittadini per poi, eventualmente, mettersi in contatto con loro. Anche per questo motivo, l’Università degli Studi di Torino si avvale, per il progetto First Life, della collaborazione di associazioni ed enti locali.

 

 

 

 

 

 

Photocredits foto di copertina: Daniela Valeri