Neosidea Group | Sviluppo Soluzioni Web Torino

Google e "Help", il primo cortometraggio immersivo

Google ha creato il suo primo film a 360°

Google e "Help", il primo cortometraggio immersivo

La storia del cinema è costellata di novità e rivoluzioni. Il cinema stesso, al suo esordio a Parigi il 28 dicembre 1895, si è subito imposto come un rinnovamento del mondo dell’intrattenimento. I fratelli Lumière avevano avuto un’idea geniale, permettendo a numerose persone di assistere allo stesso spettacolo, mentre il kinetoscopio di Edison permetteva la visione di brevi filmati a solo una persona alla volta.


Da quei primi barlumi di cinematografia si passa poi attraverso costanti rinnovamenti che, se prima facevano storcere il naso, sono poi entrati a pieno titolo tra le caratteristiche della settima arte: al cinema narrativo anziché semplicemente descrittivo o “delle attrazioni mostrative” (“Nascita di una nazione”, 1915, o “Cabiria”, 1914), al cinema sonoro (“Il cantante di jazz”, 1927), a quello a colori (tra i primi grandi successi, “Biancaneve e i sette nani”, 1937, “Via col vento” e “Il mago di Oz”, entrambi del 1939), fino al susseguirsi delle diverse epoche che hanno mutato profondamente il linguaggio cinematografico.


Una delle rivoluzioni degli ultimi anni, rapidissime se si pensa che il cinema è un’arte nata da poco più di un secolo, è la proiezione in 3D, di cui Avatar rimane sicuramente tra gli esempi più eclatanti. Eppure, dal 2010 l’industria della ripresa ha compiuto ancora numerosi passi avanti e siamo giunti anche al cinema immersivo, che permette una visione dei filmati finora inedita per il pubblico di massa, se si escludono i videogame con la visuale in prima persona.
Ma cos’è un video immersivo?


In un mondo che vede come sempre più reale la realtà virtuale, i video immersivi (anche noti sotto i nomi di “video panoramici” o “video a 360 gradi”) sono registrazioni in cui l’ambiente di riferimento viene ripreso in tutte le dimensioni e direzioni. In questo modo, l’utente può muoversi a piacimento nello spazio durante lo scorrimento del video grazie al mouse, evidenziando punti di interesse senza essere costretto a sottostare alla visione unilaterale della macchina da presa e alla volontà del solo regista.


Ovviamente, le potenzialità che spalanca questa tecnologia sono infinite dal punto di vista cinematografico, e sono già state sfruttate da alcuni artisti (un esempio è Caparezza, che ha girato il video “Compro horror” proprio a 360 gradi a settembre 2015). Tra le particolarità più importanti c’è sicuramente la rottura totale della quarta parete. Se in alcuni film il “fourth wall” era rotto e portato all’attenzione dello spettatore grazie alle azioni del personaggio (ad esempio nella prima scena di “Arancia Meccanica”, quando Alex Delarge guarda dritto in macchina con in mano un bicchiere di latte, rivolgendo uno sguardo di sfida allo spettatore mentre gli espone i fatti), qui è il fruitore ad avere il totale controllo su cosa vede e come lo vede. A capirlo è stato anche uno dei colossi del mondo occidentale: Google ha infatti dato alla luce il suo primo cortometraggio immersivo, intitolato “Help
“Help” è stato diretto da Justin Lin, regista già noto per la saga di “Fast and Furious” e “Star Trek Beyond”. Il film è completamente girato in tecnologia immersiva a 360° e permette allo spettatore di ritrovarsi in mezzo alla scena e poterla esplorare semplicemente muovendo il mouse. La trama non è delle più originali, ma risulta efficace per questo tipo di filmato ancora agli esordi: una pioggia di meteoriti si abbatte sulla notte di Los Angeles, che fanno da preambolo all’arrivo sulla Terra di una mostruosa creatura aliena dalle intenzioni non esattamente pacifiche. La pioggia di meteoriti e la conseguente invasione si rivela un ottimo metodo per rendere la visione davvero a 360°, permettendo allo spettatore di esplorare lo spazio intorno a sé non solo secondo l’asse orizzontale ma anche dall’alto verso il basso e viceversa.
“Help” può essere visionato sia attraverso Youtube (dando il meglio di sé con il browser Chrome), sia tramite smartphone con il cardboard di Google.

Il corto rientra all’interno di un progetto chiamato Spotlight Stories, app che coinvolge registi dalla fama internazionale per la creazione di video immersivi.