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Il metodo Kanban per i progetti software

Uno strumento efficace per gestire i progetti IT in modo semplice

Il metodo Kanban per i progetti software

Le origini del metodo kanban, termine che in giapponese significa “insegna, cartellino”, sono radicate nel Toyota Product System.

 

Il metodo nacque come precursore della cosiddetta produzione snella (o Lean production) insieme al Toyota Product System (o Toyotismo), inventato nell’omonima azienda dall’ingegnere Taiichi Ōno tra il 1948 e il 1975 al fine di contrastare le gravi condizioni in cui versava l’industria giapponese nell’immediato dopoguerra.

 

Uno dei principali problemi della Toyota alla fine degli anni Quaranta era la mancanza di risorse adeguate. L’azienda era ancora di dimensioni ridotte, i macchinari non erano adatti nè aggiornati e, soprattutto, le potenze mondiali stavano virando sempre più verso il metodo che sarebbe poi passato alla storia come taylorista-fordista, nel quale la produzione di massa viene raggiunta grazie a una vera e propria catena di montaggio che lavora secondo il principio del waterfall.

 

Se produrre a cascata seguendo un flusso che va da monte a valle - e quindi dalle lavorazioni iniziali all’assemblaggio finale - non era una soluzione praticabile in Giappone, si pensò ad un rovesciamento del punto di osservazione. Ōno definì ciò “pensare al contrario”, ma in realtà si stava riferendo nientemeno che ad un nuovo processo produttivo e organizzativo, capace di procedere da valle a monte e di svolgere le attività necessarie solo nel momento in cui ce n’era effettivamente bisogno.

 

Si decise così di adottare un metodo estremamente flessibile con l’obiettivo di produrre dei lotti in periodi di tempo molto brevi e basando l’offerta sulla domanda del mercato: un approccio diametralmente opposto a quello del colosso USA che avrebbe poi preso il nome di Toyota Product System (TPS) e portato a quella che viene comunemente definita produzione snella (Lean production).

 

La produzione snella è una vera e propria filosofia aziendale che si pone lo scopo di ridurre, fino ad annullare completamente, gli sprechi di ogni genere (di attesa, di trasporto o d’eccesso di attività).

Anche il metodo kanban cerca di limitare gli sprechi, evitando gli stock di magazzino e i costi derivanti. Prende infatti le mosse da uno studio approfondito delle strategie applicate nei supermercati: i clienti comprano i prodotti posizionati negli scaffali e gli operatori rimpiazzano quelli mancanti nelle quantità prestabilite senza mai lasciare i clienti senza. Il posto vuoto è semplicemente sostituito il prima possibile in modo da avere poche scorte, anche se spesso rinnovate, ed evitare giacenze in magazzino per lunghi periodi di tempo.

 

Il kanban è quindi un sistema che permette di organizzare e gestire il flusso della produzione in modo snello ed economico. Si tratta di uno scheduling system che fa parte della metodologia JIT (Just In Time) e che utilizza principalmente il metodo pull, contrapposto al push, proprio della produzione classica basata su una pesante verticalizzazione che fa capo al Project Manager.

In un contesto pull, i progetti sono invece gestiti pressoché autonomamente dal team in un processo di self organization e co-ownership che fa grande utilizzo delle cosiddette kanban cards: messaggi per segnalare l’effettivo completamento delle azioni all’interno della catena di produzione.

 

Una tabella kanban è formata, di base, da tre aree: “To do”, “Doing” e “Done”. Ovviamente, ogni area può essere ulteriormente suddivisa in altre parti, etichettate a piacere a seconda delle esigenze dell’azienda e del processo produttivo. Ciò permette di avere un colpo d’occhio su tutte le attività in attesa, che rende possibile una panoramica completa sul lavoro ancora da svolgere in modo da individuare facilmente eventuali situazioni di stallo, colli di bottiglia o squilibri nella produzione.

 

Un’alternativa alle cards è la kanban board, in cui al posto dei cartoncini possono essere usati post-it, foglietti o lavagne su cui scrivere con pennarelli appositi.

 

È utile a questo punto precisare che esiste una differenza tra Kanban e kanban.

Nonostante sia stata bersaglio di molte critiche, infatti, l’utilizzo dell’iniziale maiuscola è essenziale per identificare il soggetto di cui stiamo parlando. Il kanban è la metodologia di cui si è discusso finora, mentre il Kanban la sua applicazione nell’ambito dell’Information Technology: un processo di sviluppo software che è stato ufficializzato da David J. Anderson nell'agosto 2007, sebbene le sue origini siano molto più antiche.

 

Kanban, questa volta con l’iniziale maiuscola, è utilizzato all’interno dei sistemi Agili.

Nel software developement e nell’ambito IT si tratta di un tool per la gestione progettuale che, ispirandosi al Lean Manufacturing e al TPS, permette di capire quanto, come e cosa sta producendo l’azienda in quel momento. Nel 2010 il metodo viene sdoganato dal libro di D.J. Anderson, mentre nel 2013 è il software open-source Open Kanban a contribuire alla sua diffusione.

Rifacendosi a una metodologia di tipo pull e work in progress, rende evidente lo stadio del processo in cui si trovano le singole attività da completare, stimolando la collaborazione tra i membri del team e attivando la responsabilizzazione dei singoli per riuscire a rendere sempre migliore il software attraverso collaborazione e lavoro di squadra.

 

Nell’ottica di un approccio AGILE, Kanban diviene uno strumento essenziale per poter creare una maturità crescente nel team di sviluppo favorendo la distribuzione delle responsabilità e la condivisione delle competenze.

 

Nello sviluppare l’App Villa della Regina, realizzata allo scopo di offrire una visita gradevole e non convenzionale della residenza sabauda, il team Neosidea ha lavorato a stretto contatto con il cliente e numerose altre realtà fin dalle primissime fasi di ideazione e progettazione.

Con la cura, la professionalità e la passione che da sempre lo contraddistingue, ha analizzato approfonditamente il progetto, per poi passare all’accurata organizzazione di ogni singolo step, dall’idea alla consegna del prodotto finito al cliente. In fase di pianificazione e allocazione libera dei task, l’ausilio di una kanban board è stato fondamentale soprattutto per coordinare, senza una gerarchizzazione spinta, i numerosi attori coinvolti.

Il risultato è stato lo sviluppo di un’App innovativa e originale, ma anche indubbiamente divertente, per valorizzare il patrimonio culturale del nostro territorio. 

 

Per approfondire la struttura di gestione di cui abbiamo appena parlato vi consigliamo l’utilizzo di alcune soluzioni on-line tra cui:

 

https://trello.com/

http://kanboard.net/

http://restya.com/board/index.html

https://taskboard.matthewross.me/