La NASA rende disponibili le proprie ricerche online su PubSpace
La NASA ha deciso di rilasciare le sue ricerche scientifiche su PubSpace, a disposizione di studiosi e interessati
La NASA (National Aeronautics and Space Administration, in italiano Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche) ha annunciato un rilascio che entusiasmerà scienziati e appassionati: un database online in cui tutte le sue ricerche saranno liberamente consultabili, PubSpace. Tramite PubSpace, i semplici appassionati di tecnologie aerospaziali potranno studiare comodamente qualsiasi ricerca della NASA li interessi: da tutte le informazioni su Marte fino alla vita degli astronauti in orbita. I documenti saranno tutti liberamente consultabili nel giro di un anno, ad eccezione di quelli che contengono dati sensibili per la sicurezza nazionale degli USA.
L’idea della divulgazione delle ricerche ha visto la sua nascita tre anni fa, nel 2013, dopo un input dato dall’Office of Science and Technology Policy della Casa Bianca. La motivazione principale dietro questa scelta risiede nella volontà di aiutare il governo, le università, le organizzazioni e anche i semplici cittadini ad imparare di più sulle ricerche portate avanti dalla NASA.
Al momento, PubSpace contiene già circa 850 file, tra cui numerosi brevetti ormai scaduti, e viene aggiornato periodicamente per rendere l’archivio sempre più completo e sfruttabile dagli utenti, in modo da non invidiare nulla alle testate giornalistiche più attendibili del settore scientifico. Alcuni mesi fa erano stati già pubblicati alcuni brevetti diventati ormai di pubblico dominio e l’agenzia non è nuova persino al rilascio gratuito delle sue tecnologie per le piccole imprese. Il progetto presenta numerosi vantaggi e ha ricevuto il plauso degli esperti del settore: come spiega Ellen Stofan, Nasa Chief Scientist, “Rendere disponibili i dati non potrà che giovare alle nostre ricerche […]. […] Come scienziati e ingegneri, lavoriamo aggiungendo mattoni su fondamenta poste da altri”.
Il lavoro e le innovazioni nate da basi precedenti sono un assunto innegabile della scienza. Senza i tentativi e gli errori dei nostri predecessori, gli scienziati odierni non sarebbero mai riusciti a raggiungere le scoperte con cui sorprendono oggi il mondo. La conoscenza non è più, come centinaia di anni fa, appannaggio unico di un manipolo di esperti chiusi in biblioteche inaccessibili, ma può essere open source e open access e fruibile da tutti gli interessati. Non è la prima volta che un’importante associazione decide di rilasciare liberamente i propri documenti: un esempio è quello della British Library, che ha deciso di rilasciare più di un milione di foto in pubblico dominio.
Una simile apertura al pubblico da parte della NASA è significativa. Nonostante l’elevata professionalità dei suoi membri, l’associazione non si chiude più in una torre d’avorio. In questo modo, inoltre, l’intera umanità potrebbe potenzialmente partecipare alla scoperta scientifica aerospaziale… e il progetto potrebbe anche rendere consci e consapevoli i contribuenti americani di come vengono spesi i soldi regolarmente versati allo Stato.
A maggio 2016, l’esempio americano è stato notato e sarà seguito anche dalla Comunità Europea: a sua volta, entro il 2020 vuole raggiungere un accordo per rendere gratuitamente consultabili i risultati delle ricerche scientifiche condotte in Europa.
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