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La memoria più potente del mondo è in 5D

Creata in Inghilterra una memoria 5D capace di immagazzinare 360 TB di informazioni

La memoria più potente del mondo è in 5D

L’umanità ha da sempre avuto bisogno di far sopravvivere per generazioni la propria memoria. I mezzi sono stati numerosi: la pietra e la carta prima, per proseguire poi con gli hard disk e i cloud. Ogni dispositivo, però, aveva una capienza limitata e non consentiva di immagazzinare quantità di dati immense. A questa legge non sfuggiva nemmeno la memoria digitale. Un altro rischio è connesso alla facilità di obsolescenza dei dispositivi elettronici: ciò che consultiamo tranquillamente oggi da un HD da 1 TB potrebbe risultare illeggibile tra cinquant’anni. Insomma, la caducità della memoria umana sembra non avere possibilità di riscatto. Almeno fino ad ora.


La novità della memoria 5D proviene dagli esperti di optoelettronica (ORC) dell'Università di Southampton, Hampshire, Regno Unito. Gli scienziati hanno infatti dato vita ad un sistema di storage digitale che si presenta come un piccolo dischetto in vetro, nanostrutturato, che ha la capacità di archiviare i dati in cinque dimensioni (più comunemente chiamata 5D). La sua durata di archiviazione è stata stimata pari a miliardi di anni. L’invenzione ha visto la nascita e la prima sperimentazione nel 2013 e all’epoca venne chiamata “memoria di Superman”, a causa della sua somiglianza con i cristalli che il supereroe DC Comics utilizza per immagazzinare le informazioni che gli servono. All’epoca, gli scienziati erano riusciti a registrare in 5D una copia digitale di un file di testo dal peso di 300 kb. La quinta dimensione permette di considerare non solo altezza, lunghezza e profondità, ma anche grandezza e orientamento spaziale. La memoria infinita è tanto potente quanto piccola: nonostante sia capace di immagazzinare 360 TB di dati, pari al contenuto di 500.000 comuni cd, è infatti formata da un vetro di quarzo delle dimensioni di una monetina e sottilissimo (ha lo stesso spessore dei vetrini usati sui microscopi). La registrazione dei dati viene realizzata grazie alla tecnica di scrittura laser a femtosecondi, e i dati stessi consistono in minuscoli punti disposti su tre strati, distanti l’uno dall’altro cinque micrometri. Durante la lettura, la nanostruttura agisce sulla luce che, attraversando il disco di memoria e grazie all’utilizzo di un microscopio ottico e di un polarizzatore, consente di decifrare quanto inciso.


Tra le caratteristiche del disco, mai installate prima su nessun dispositivo di memoria, vi sono la già citata capacità di 360 terabyte, stabilità termica sopra i mille gradi Celsius e una capacità di vita pari a 13.8 miliardi di anni ad una temperatura di 190° C. Queste particolarità rendono la memoria 5D particolarmente adatta ad essere usata come archivio per immense quantità di informazioni, come ad esempio archivi di Stato o biblioteche. Al momento, tra i file immagazzinati nella memoria 5D possiamo trovare alcuni tra i maggiori documenti della storia dell’uomo che, se le previsioni sono esatte, sopravvivranno alla razza umana: la Dichiarazione universale dei Diritti Umani (UDHR, presentata alla sede UNESCO dall’ORC in occasione della cerimonia di chiusura dell’International Year of Light in Messico), le Ottiche di Newton, la Magna Carta and la Bibbia di re Giacomo (la principale e più conosciuta traduzione in lingua inglese della Bibbia).


Durante l’International Society for Optical Engineering Conference di San Francisco di febbraio 2016, il professor Peter Kazansky, tra i responsabili del progetto, si è così espresso: -É incredibile pensare che abbiamo sviluppato la tecnologia per conservare documenti e informazioni in grado di resistere per così tanti anni da non riuscire nemmeno a contarli. Questa tecnologia può garantire l’eredità della nostra esistenza: tutto quello che abbiamo imparato non sarà dimenticato.-

 

 

 

Photo credit foto di copertina: Jonathan Gross via Foter.com / CC BY-ND