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MANIpolare per comunicare: la LIS insegnata ai bambini - Intervista ad Elena Dall'Antonia

L'idea di Elena Dall'Antonia: una stampante 3D e i bambini possono imparare una coloratissima LIS

MANIpolare per comunicare: la LIS insegnata ai bambini - Intervista ad Elena Dall'Antonia

Neosidea ha avuto l’opportunità di intervistare Elena Dall’Antonia, studentessa di Udine che ha creato l’intero alfabeto della lingua dei segni sotto forma di coloratissime mani create con la stampante 3D, perfette per insegnare la LIS a livello scolastico ed educativo.

 

- Qual è il tuo background e come ti sei avvicinata al mondo della LIS?

Sono laureata in Comunicazione Multimediale e Tecnologie dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Udine e precedentemente in Scienze e tecnologie multimediali. Le mie competenze comprendono varie materie, sia informatiche che umanistiche: comunicazione multimediale, marketing, programmazione, sviluppo web, modellazione e stampa 3D, creazione di contenuti multimediali (foto, video,  siti web, grafica 2D e 3D, ecc.), cinema, ecc.

Grazie al tirocinio presso lo SciFabLab di Trieste con cui ho collaborato per la creazione di MANIpolare per comunicare ho imparato ad utilizzare le stampanti 3D, a modellare per la stampa e per la prototipazione rapida, ad utilizzare Arduino e diverse tecnologie. Non ho nessun legame con il mondo della LIS, l’idea del mio progetto di tesi è nata dall’incontro con un’assistente alla comunicazione LIS, Valentina Kalik, in visita al laboratorio con una classe di studenti. Io volevo creare qualcosa di utile e lei, vedendo una mano raffigurante il simbolo dell’ok, mi disse che le avrebbe fatto comodo un kit di manine in 3D raffiguranti l’intero alfabeto LIS; da qui poi si è sviluppato anche il progetto della mano robotica.

 

- Come sei arrivata a sviluppare questo progetto e qual era l’obiettivo della tua ricerca di tesi?

Come ho scritto precedentemente, l’idea del progetto è nata dalla mia volontà di creare qualcosa di utile e dallo scontro con una necessità educativa di un’assistente alla comunicazione: dei sussidi didattici personalizzabili e tridimensionali che non esistono. Naturalmente non si possono trovare soluzioni inventando dei problemi, le idee utili nascono di fronte ad un problema tangibile. Quindi l’obiettivo della mia tesi era creare un supporto didattico utile ed innovativo, ma soprattutto a basso costo e personalizzabile, che soddisfasse un’esigenza. MANIpolare per comunicare è con un kit interattivo adatto all’insegnamento della dattilologia LIS.

 

- Qual è il rapporto tra le nuove tecnologie e le potenzialità educative, secondo te?

Oggigiorno in Italia, tecnologie a basso costo come stampa 3D e Arduino che permettono di creare prototipi in maniera veloce ed economica, sono ancora poco conosciuti. Tutti gli educatori che ho intervistato per realizzare al meglio la mia idea e a cui ho fatto provare il kit, non conoscevano queste tecnologie e si sono resi davvero conto delle enormi potenzialità di queste tecnologie, soprattutto in ambito educativo. Il vantaggio di queste tecnologie è che si stanno diffondendo in maniera sempre più economica, quindi un educatore con molta fantasia, una stampante 3D e un microcomputer come Arduino, potrebbe creare diversi sussidi didattici personalizzati. Il mio progetto ne è un esempio, anche se ha avuto uno sviluppo e una progettazione piuttosto complessa, dato l’utilizzo di molti software e macchinari per la realizzazione pratica. Solitamente si parla di stampa 3D in maniera molto generica, il mio progetto può essere un buon esempio di come passare dall’idea al prototipo fisico.

 

- Parlaci del progetto: in cosa consiste esattamente, da cosa è formato, quali sono le sue caratteristiche e come può essere sfruttato a fini educativi?

Attualmente, per insegnare la lingua dei segni a bambini sordi e sordociechi, vengono utilizzati dei sussidi didattici bidimensionali personalizzati come libri, immagini, video, applicazioni multimediali, ecc. Purtroppo questi sussidi sono piuttosto limitanti poiché sfruttano solamente il canale visivo e non quello tattile (indispensabile per i bambini sordociechi). MANIpolare per comunicare si propone come un kit ludico-educativo a basso costo costruito con stampa 3D e Arduino, come sussidio all’apprendimento della dattilologia LIS per bambini sordi, sordociechi e udenti. Al momento, non esiste nessun sussidio didattico simile, poiché le tecnologie dedicate a questo target offrono mani robotiche che utilizzano la dattilologia per la comunicazione tra individui e dal punto di vista educativo, ci sono dei giochi interattivi che sfruttano solamente la multimedialità in 2D e non utilizzano qualcosa di fisico e palpabile. Ecco come è nata l’idea di costruire un kit che riesca a mettere insieme entrambe le cose: una mano robotica che riproduce e insegna la dattilologia LIS sotto forma di gioco, in maniera interattiva e tridimensionale e che quindi possa essere vista e toccata dall’utente; in questo modo viene superato il limite dei supporti didattici bidimensionali, potendo migliorare un aspetto piuttosto difficoltoso dell'insegnamento, in modo versatile ed economico. Nel dettaglio, il kit è costituito da 26 manine modellate e stampate in 3D (una per ogni lettera dell’alfabeto LIS) che possono essere stampate velocemente e a basso costo. Oltre alle manine, il kit comprende anche una mano robotica per la dattilologia controllata da Arduino, utilizzabile con le manine in 3D per creare dei giochi interattivi per i bambini. Al momento sono stati programmati tre sketch per questa mano: una demo, una sorta di Simon Game per approcciarsi all’alfabeto LIS e allenare la memoria e un gioco più avanzato che permette di imparare la dattilologia. L’obiettivo del progetto è creare un sussidio all’apprendimento del linguaggio dei segni per bambini in età infantile, che permetta di imparare più facilmente delle nozioni grazie al tatto e al gioco: utilizzare una mano robotica e delle manine in 3D colorate rende l’apprendimento più divertente e stimolante.

In un periodo di due mesi, è stato progettato e costruito un prodotto economico e altamente personalizzabile per un target di nicchia, Open Source e accessibile a chiunque ne abbia bisogno; il prodotto è robusto e affidabile ma soprattutto funzionale e realistico, inoltre si presenta stimolante e divertente per i bambini e concepito in maniera innovativa e utile per diventare un sussidio didattico fruttuoso per gli educatori. Il kit è stato testato da vari utenti ed educatori che lo hanno considerato uno strumento davvero utile, innovativo e un qualcosa che utilizzerebbero quotidianamente e che può migliorare notevolmente l’educazione alla lingua dei segni, sia per gli educatori che per i bambini. Il kit è al momento un prototipo funzionante alla versione 1.0 e necessita di alcuni miglioramenti; secondo gli esperti ha enormi potenzialità e implementando le varie ottimizzazioni il kit diventerebbe uno strumento perfetto ed estremamente utile per moltissime persone, non solo dal punto di vista didattico, ma anche per l’integrazione sociale di molti bambini. 

 

- Quali possono essere gli sviluppi futuri della tua idea e quali aspetti potrebbero essere migliorati?

Attualmente sto valutando una collaborazione con un ente regionale per cercare di diffondere il kit in ambito sanitario ed educativo. Naturalmente è ancora presto per dire se la cosa andrà in porto o meno. In ogni caso mi piacerebbe mantenere il progetto Open Source e propormi al pubblico come consulente per la diffusione e lo sviluppo di MANIpolare per comunicare. La mano robotica necessita di miglioramenti, ma il kit di manine in 3D è un sussidio finito e utilizzabile anche senza la mano comandata da Arduino. Ho sempre visto questo kit come un qualcosa da poter costruire in classe, una sorta di laboratorio digitale, non solo come sussidio da affiancare agli educatori. Vorrei riuscire a sviluppare questa modalità di fruizione agli utenti.