Sharing Economy
L’economia collaborativa e le sue caratteristiche
AirBnb, BlaBlaCar, CouchSurfing sono tutti portali che non potete non conoscere.
Negli ultimi anni stanno godendo di una grandissima popolarità, soprattutto tra le fasce giovani della popolazione da sempre più inclini ad accogliere di buon grado le opportunità offerte dal digitale.
Un numero sempre maggiore di utenti, con l’obiettivo di ottenere servizi a prezzi competitivi, si registra su piattaforme capaci di mettere direttamente in contatto le persone per affittare, condividere, scambiare, vendere beni, ma anche competenze, tempo, denaro e spazio.
Si sviluppano così fenomeni come il cohousing, il coworking, l’open source, le social street e, in generale, forme di collaborazione fra pari che hanno lo scopo di promuovere lo sfruttamento a pieno delle risorse.
Questa “collaborazione” può avere quattro accezioni:
- la condivisione: quando si accede ad una risorsa in maniera temporanea, spesso utilizzandola in comune con altri, e la piattaforma non prevede transizioni in denaro (es. CouchSurfing)
- l’affitto: quando si accede ad una risorsa in maniera temporanea e la transazione è mediata dal denaro (es. AirBnb, BlaBlaCar)
- lo scambio: quando si baratta una risorsa in cambio di un’altra senza intermediazione di denaro o tramite l’uso di monete alternative come tempo o crediti (es. Zerorelativo)
- la vendita: quando quel che si cede in maniera permanente è un oggetto usato (es. Subito.it).
Tale molteplicità di significati tenta di descrivere un sistema che prende il nome di economia collaborativa (in inglese Sharing Economy).
I servizi che rientrano in questo perimetro, anche se come abbiamo visto possono essere di varia natura, possiedono alcune caratteristiche in comune.
Vediamo quali:
- Promuovono lo sfruttamento pieno delle risorse incoraggiando l’accesso invece della proprietà e il riuso invece dell’acquisto.
- L’azienda che li offre è una piattaforma abilitatrice: non eroga prodotti e servizi dall’alto, ma facilita l’incontro tra domanda e offerta, mettendo in contatto chi cerca e chi offre e diventando veicolo della fiducia generata da sistemi di reputazione digitale.
- Gli asset che generano valore per le piattaforme (beni e competenze) appartengono alle persone e non alle compagnie.
- Sono frutto di una relazione tra pari, ovvero orizzontale, dove spariscono i confini tra finanziatore, produttore e consumatore. Gli stessi attori possono scambiarsi i ruoli, proponendosi in alcuni casi come chi offre e in altri come chi cerca.
- La collaborazione è al centro del rapporto fra i pari, sia che si tratti di mettere in comune un bene temporaneamente senza modificarne la proprietà sia in maniera permanente cedendo la risorsa non più utilizzata.
- La tecnologia digitale è un supporto necessario: le piattaforme tecnologiche, sotto forma di siti internet o app, rendono questi servizi scalabili, utili e originali.