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Definizione dei requisiti

La prima fase dell’Interaction design

Definizione dei requisiti

Chi sono gli utenti? Di cosa necessitano? Come soddisfano attualmente i loro bisogni?

Prima di progettare un prodotto digitale, è buona norma cercare di rispondere a domande come queste, al fine di raccogliere informazioni dagli utenti e sugli utenti che permettano di articolare lo “spazio del problema”.

Articolare lo spazio del problema significa comprendere il più possibile gli utenti, il modo in cui svolgono attualmente le loro attività e il contesto di tali attività affinché sia possibile descriverne abilità, emozioni, bisogni, desideri e capire ciò che provoca loro soddisfazione o frustrazione.

Un’attività che, come possiamo facilmente immaginare, è fondamentale in un approccio centrato sull'utente.

 

Siamo nella prima fase dell’Interaction design, caratterizzata da un’importante attività di ricerca e analisi dei dati. Come sostiene infatti la dottoressa Rosa Arriaga, ricercatrice del Georgia Institute of Technology, il design è un “processo sistematico basato sui dati”.

Esiste un numero abbastanza ridotto di tecniche di raccolta, ma si tratta di metodi flessibili e combinabili tra loro. I principali sono l’osservazione diretta, il sondaggio, il focus group e l’intervista.

Vediamoli più nel dettaglio:

 

Può avvenire sul campo o in un ambiente controllato, ma - indipendentemente da dove viene effettuata - permette di vedere direttamente cosa fa l'utente.

Nel caso dell’osservazione sul campo, consente anche di comprendere la natura e il contesto del compito che svolge.

Tuttavia, i dati raccolti sono interpretati dai designer e non ci sono modi per verificare se le supposizioni che hanno fatto questi ultimi sono corrette quindi, se non viene pianificata e condotta con attenzione, questa tecnica può portare a dati complicati da analizzare e non molto rilevanti.  

 

Si tratta di una tecnica per la raccolta di dati demografici e opinioni degli utenti mediante domande chiuse o aperte.

I sondaggi possono essere distribuiti facilmente, per cui sono utili per raggiungere molte persone potenzialmente dislocate in luoghi diversi. Tuttavia, questa tecnica implica uno sforzo per quanto riguarda la formulazione delle domande: queste devono essere facilmente comprensibili e specifiche dato che l'intervistatore non è disponibile per chiarire eventuali ambiguità.

 

Consiste in un’intervista di gruppo in cui normalmente sono coinvolte dalle tre alle dieci persone rappresentative del target obiettivo.

Un focus group presuppone che i partecipanti esprimano le loro opinioni all'interno di un gruppo e quindi interagiscano con altre persone, il che significa che questo è un approccio più indicato per fare ricerca riguardo a questioni relative alla comunità piuttosto che su esperienze individuali.

Tra i vantaggi troviamo la possibilità di raccogliere i dati da più persone in tempi brevi. Ciò nonostante, se da una parte la dinamica di gruppo può portare a stimolare maggiormente i ragionamenti delle persone rispetto a un'intervista individuale, dall'altra è possibile che le opinioni dei partecipanti possano influenzarsi a vicenda.

 

Tra i metodi di ricerca più utilizzati troviamo le interviste, che permettono di raccogliere informazioni più approfondite. Esse possono essere pensate come una "conversazione con uno scopo" in cui uno dei partecipanti cerca di ottenere informazioni dall'altro.

Esistono tre tipi principali di interviste che variano a seconda del controllo che l'intervistatore impone alla conversazione: non strutturate, strutturate e semi-strutturate.

Indipendentemente dalla tipologia, questa tecnica permette di avere un contatto diretto con gli utenti, ma richiede molto tempo sia per la raccolta che per l'analisi dei dati.

 

Una volta raccolti e analizzati i dati, si lavora al vero obiettivo di questa fase: definire i requisiti, ovvero funzioni e vincoli del prodotto.

Un requisito consiste in un’affermazione su un prodotto che specifica come debba funzionare e quali caratteristiche debba avere. È quindi necessario che i requisiti siano precisi, chiari e non ambigui in modo tale da poter capire facilmente quando vengano soddisfatti.

 

Non è un caso che questa sia la prima fase del processo di progettazione. Comprendere che cosa dovrà fare il prodotto che stiamo sviluppando e assicurarsi che supporti i bisogni degli utenti, infatti, sono attività molto importanti. Se i requisiti sono sbagliati, nella migliore delle ipotesi il prodotto verrà ignorato; nella peggiore disprezzato.

Possiamo quindi affermare che da questa fase dipende il successo o il fallimento dell’intera progettazione.