Economia circolare
Quando lo spreco diventa risorsa
Sostenibilità, Green Economy, Recycling. Quante volte al giorno ci capita di sentire parole come queste?
Vere e proprie buzzword che, volenti o nolenti, giungono al nostro orecchio ed evocano in noi collegamenti ad altri concetti.
Una sorta di flusso di coscienza interiore, al cui interno gravitano termini ed espressioni che forse conosciamo solo in parte.
Come la locuzione “economia circolare”, per esempio: non è sicuramente qualcosa di nuovo per nessuno di noi, eppure se ci trovassimo a doverla spiegare forse incontreremmo qualche difficoltà.
Cos’è esattamente l’economia circolare? Quali sono i motivi e i vantaggi che spingono verso tale cambiamento?
Cercheremo di rispondere a tali domande nel corso di questo articolo.
Partiamo da un dato di fatto: il modello economico lineare “take-make-dispose”, poiché basato sull’accessibilità di grandi quantità di risorse ed energia, è sempre meno adatto alla realtà in cui ci troviamo ad operare.
Siamo infatti di fronte ad un aumento della domanda di materie prime e, allo stesso tempo, ad una scarsità di risorse: fenomeni aggravati ulteriormente dalla continua crescita demografica.
Per rispondere a questa “crisi”, è quindi necessario abbandonare il modello lineare, predominante dai tempi della rivoluzione industriale, per abbracciarne uno nuovo.
Questo nuovo modello prende il nome di economia circolare ed è un sistema economico molto particolare perché capace di rigenerarsi da solo garantendo la sua stessa sostenibilità.
L'accezione di economia circolare può essere ricondotta a diverse correnti di pensiero: dal momento che prende spunto dai meccanismi di retroazione non lineari che contraddistinguono i sistemi viventi, è un modello di pensiero risalente nel tempo ed è difficile stabilire una data certa o un autore particolare da cui ha avuto origine quest'idea.
Quello che possiamo affermare con certezza è che ad un certo punto, intorno agli anni ‘70, inizia ad avere applicazioni pratiche nell’ambito dei sistemi economici moderni e dei processi industriali.
L’obiettivo è, ovviamente, ridurre l’uso delle materie prime e la produzione di rifiuti, estendendo il ciclo di vita dei prodotti grazie alla produzione di beni a lunga durata e alla riparazione, al riutilizzo e al riciclo dei rifiuti.
L’idea alla base è molto semplice: lo spreco è una risorsa.
Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, infatti, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico per essere riutilizzati all’interno del ciclo produttivo e generare ulteriore valore.
I vantaggi dell’economia circolare sono quindi evidenti:
- Riduzione della pressione sull’ambiente
- Più sicurezza circa la disponibilità di materie prime
- Aumento della competitività
- Impulso all’innovazione e alla crescita economica
- Incremento dell’occupazione
Vantaggi che possono essere goduti soltanto se vengono rispettati cinque principi fondamentali.
1.I rifiuti sono cibo:
I rifiuti, come abbiamo già detto, sono considerati risorse. I componenti biologici e tecnici di un prodotto, infatti, devono essere progettati pensando fin da subito al loro impiego a fine vita e devono quindi presentare caratteristiche che permettano loro di adattarsi all’interno di un ciclo dei materiali, concepito per lo smontaggio e la riproposizione.
2.La diversità è forza:
In un mondo in incerta e veloce evoluzione, bisogna dare priorità alla modularità, versatilità ed adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne.
In altre parole, dovremmo concentrarci su prodotti di più lunga durata, sviluppati per l'aggiornamento, l'invecchiamento e la riparazione, considerando strategie come il design sostenibile.
3.Fine dello spreco d’uso del prodotto:
Gran parte della materia trasformata in oggetti giace inutilizzata per la maggior parte della sua vita (magazzini colmi di macchinari in attesa di essere dismessi, scatoloni in cantina pieni di vestiti con scarso valore affettivo, oggetti comprati e usati una volta l’anno, ecc…).
L'economia circolare guarda ai processi di condivisione di prodotti e oggetti (economia collaborativa) favorendo la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.
4.Energia da fonti rinnovabili:
È fondamentale affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili (prima fra tutte l’energia solare), favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili.
5.Approccio sistemico:
L’economia circolare richiede lo sforzo di pensare in maniera olistica, prestando attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti.