Smart working | parte III
Abbiamo imparato la lezione?
Ormai non c’è più alcun dubbio: stiamo attraversando una delle crisi economiche e sanitarie più grandi che abbia mai interessato il nostro Paese. Una crisi senza precedenti che sta trasformando – forse in modo irreversibile - il mondo che conoscevamo.
Ci concentriamo in questa sede soprattutto sull’impatto economico del virus, che è senza dubbio significativo e sta costringendo molte imprese a navigare nell’incertezza. Tuttavia, alcune aziende hanno invece cercato di affrontare questa situazione emergenziale nel miglior modo possibile traendo continui insegnamenti dagli eventi.
Ogni crisi porta con sé delle opportunità. Bisogna solo imparare a riconoscerle e saperle cogliere al volo.
La stessa parola “crisi”, infatti, nonostante abbia nell’uso comune un'accezione pressoché negativa, possiede un’etimologia che rimanda ad un concetto positivo: crisi come momento di riflessione, di valutazione, di discernimento, che può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento o per una rinascita.
Anche il coronavirus, avendoci imposto una condizione forzata che ha modificato pesantemente il nostro stile di vita, ci ha dato l’occasione di riflettere su alcuni aspetti che possono sicuramente aiutarci a ripensare e riorganizzare la nostra vita anche “covid free”.
Facciamo il punto della situazione.
Che cosa abbiamo appreso finora?
- Fare sistema è fondamentale
La prima lezione che abbiamo imparato è sicuramente l’importanza di concepire l’azienda in un modo più orizzontale.
Il singolo dipendente, developer o dirigente che sia, non è che un piccolo anello di una catena molto più ampia, che per funzionare correttamente ha bisogno del contributo di ognuno.
Il successo di un’azienda dipende da tutti, così come il fallimento è spesso frutto di rimpalli di responsabilità e ruoli attribuiti in maniera poco chiara.
Proprio per questo motivo è importante che ogni dipendente, nessuno escluso, prenda coscienza della sua importanza e del ruolo fondamentale che riveste nell’azienda.
La situazione di incertezza dovuta al virus ha esasperato al massimo l’esigenza di definire e distribuire per bene ruoli e responsabilità. Le imprese che si stanno impegnando in questo senso stanno gestendo la crisi meglio degli altri.
- Lo smart working non fa paura
In questi mesi si è parlato spesso di smart working, soprattutto grazie al suo sdoganamento ufficiale nel decreto-legge sul covid-19 che incentivava il lavoro da casa.
Prima del coronavirus, vi era ancora molto scetticismo per via dei luoghi comuni e dei falsi miti che esistevano a riguardo.
I dirigenti spesso non vedevano di buon occhio il fatto che i propri dipendenti lavorassero da casa perché banalmente non si fidavano.
Anche i lavoratori, d’altra parte, erano restii all’idea di dover cambiare modalità di lavoro e utilizzare strumenti tecnologici a loro sconosciuti.
Il lockdown, invece, ci ha mostrato che lo smart working non solo è possibile, ma porta con sé anche incredibili vantaggi: riduzione del traffico e delle emissioni inquinanti a fronte di - strano ma vero - una maggior produttività.
- Ciò che conta è il risultato finale
Sempre dallo smart working abbiamo imparato un’altra lezione importantissima.
Lo smart working non è semplicemente il “lavorare da casa”, ma presuppone un cambiamento di approccio.
Avendo la possibilità di gestire autonomamente orario e luogo di lavoro, è inevitabile che si diventi più dinamici e flessibili, e che quindi si sposti il focus sul raggiungimento dei risultati. In questo modo, non sono tanto importanti le ore di lavoro effettive, quanto più i risultati ottenuti.
Ecco uno dei motivi per cui con lo smart working la produttività cresce.
- Parola d’ordine: trasparenza
Infine, un valore sempre fondamentale è quello della trasparenza, che acquista un’importanza ancora maggiore in questo momento perché diventa una delle principali armi a nostra disposizione contro il diffondersi del virus.
Le aziende che si sono impegnate ad aggiornare i dipendenti quotidianamente sulla situazione e a seguire protocolli di sicurezza trasparenti a tutela dei lavoratori e basati sul senso di responsabilità ne stanno traendo molto beneficio.